Spigolatura, forma derivata dal predicato verbale spigolare, ovvero la ricerca nel campo, dopo la mietitura, delle spighe non raccolte; in senso figurato: la ricerca minuziosa di cose rimaste in giro, qua e là, che meritano di essere raccolte e non disperse.
Una rubrica dove potrete trovare non dei dischi minori, ma dischi che per svariati motivi, ritardo nella scoperta, passa parola un pochino lungo, poco tempo a disposizione, formati di pubblicazione inusuali (7 o 10 pollici, formato negletto ma bellissimo), passione scoppiata in ritardo, e via dicendo, non hanno trovato lo spazio che avrebbero comunque meritato al momento della pubblicazione.
Una recensione minimale, tre, quattro, paragrafi in tutto, per, come dicono gli inglesi, racchiudere in una nutshell il mood della release e solleticare una curiosità nel lettore.
Ci eravamo lasciati durante i mesi assolati dell’estate, eccoci tornare ai principi d’autunno, con una nuova tornata di dischi tutti MADE IN ITALY! Si spazia dalla library vintage e contemporanea, si vira sull’ambient per poi discendere nel goth-folk, per risalire al beat, tutto fatto in casa!
Elsio Mancuso - Berto Pisano
Nude per l’assassino
2025 (Four Flies Records)

Four Flies riesce a realizzare un altro gran colpo! Una colonna sonora che si riteneva oramai perduta, una chicca per musicofili e cinefili. Una carrellata di pezzi, dal lounge, al proto-horror, sino all’es(r)otico, al funky ’70, con un tocco di vintage.
Four Flies ridona la giusta posizione a Elsio Mancuso, autore della colonna sonora con Berto Pisano, il cui nome quale autore registrato alla SIAE non compariva nei titoli di testa del film.
Poi, come al solito, in quel periodo magico per le sonorizzazioni italiane, abbiamo fior fiore di interpreti. Basti ricordare Edda Dell’Orso, musa anche di Ennio Morricone e Oscar Valdambirini un interprete tra i massimi della tromba jazz italiana del periodo.
Insomma, un altro must da avere (o quanto meno da ascoltare).
Dressel Amorosi
House of Dolls
2025 (Library of the Occult Records)

Il duo romano Dressel Amorosi (il cui precedente album era stato editato proprio dalla Four Flies Records, vedasi recensione e intervista qui) torna con un disco pubblicato dalla label inglese Library of the Occult Records.
Ideale colonna sonora per film horror e sonorità in linea col nome dell’etichetta, occulte, misteriose ma di gran classe. L’amalgama dei due musicisti è oramai in grado di “sfornare” dischi sempre in grado di suscitare la nostra attenzione.
Per gli amanti dei Goblin e non solo, difatti, come indicato dai diretti interessati nell’intervista sopra richiamata, la loro musica può essere apprezzata come invenzione musicale autonoma, senza la necessità di un supporto audiovisivo.
Otto brani di livello, senza età, su tutti "Woodland Whisper", quasi danceable.
Nero Kane
For the Love, the Death and the Poetry
2025 (Subsounds Records)

Sul percorso musicale di Nero Kane potrete leggere molto sull’intervista rilasciata da poco su Loudd (qui). Rispetto a quanto scritto e, soprattutto, detto e precisato da NK e Samantha Stella, c’è poco da aggiungere.
Nella mia scelta personale, prediligo quattro brani: "Land of Nothing", dove svetta la voce di Samantha sopra un tappeto sonoro creato dal mellotron (l’antenato dei moderni campionatori) e la chitarra di Marco, a cui segue la ballata per voce e solo chitarra acustica di "Mountain of Sin".
A concludere "Receive my Tears" basata, come indicato da Nero Kane nell’intervista, su un dolore personale, con un incidere toccante che percorre tutto il brano, alla pari della successiva dilatata "There is No End".
Un disco fuori dal tempo per un tempo, purtroppo, impazzito.
Isabella Turso
The Never Ending Now (instumentals)
2025 (Bluebelldisc, AWAL)

Il genere neo-classical oramai è divenuto patrimonio musicale molto vasto, con numerosi autori ed autrici. Basta farsi un giro sulle varie piattaforme digitali e si è sommersi dalle uscite praticamente settimanali. La regola per orientarsi rimane quella dell’ascolto personale misto ad una sensibilità verso il “buon gusto”.
Isabella Turso, musicista italiana con qualche album alle spalle ci propone una carrellata di brani, dove, appunto, buon gusto ed educazione musicale emergono quali qualità convincenti.
Gli ultimi due brani mi sembrano quella maggiormente riassuntivi: melodici, catchy, saporitamente quasi pop, emotivi: "Life" e "Love", appunto.
Lillo Morreale
All of my life I’ve been dreaming about the sea
2025 (Locomotiv Records)

Sinceramente il disco della Spigolatura più difficile da recensire.
Nella poetica musicale del siciliano Lillo Morreale convivono difatti una serie disparate di influenze, da Battiato (il cui lascito per la musica italiana in generale rimane immenso) all’etno-ambient, dalla drone music ad una certa sperimentalità sonora, dal cantato in dialetto, al silenzio di altri brani, dall’armamentario elettronico, all’utilizzo di strumenti dalla foggia antica.
Musica influenzata, a detta dello stesso autore, da suggestioni cinematografiche, che fanno emerge l’immersività di molte delle composizioni del disco.
Le mie preferite? L’open track "There used to be fireflies where I was born" (che non so perché ma mi ha fatto tornare in mente il famoso articolo di Pasolini: “La scomparsa delle lucciole”, scritto poco prima di essere assassinato), "Zagara" e "Scrusciu", paradigmatiche del disco: cantato in dialetto, arpeggi acustici e, nella prima, intarsi quasi noise.
Federica Daiana
Fragments
2025 (Home Normal)

Penso di avere (in versione digitale) circa 150 produzioni della label fondata da Ian Hawgood e questo dice già quasi tutto del livello delle proposte musicali dell’etichetta.
L’italiana Federica Daiana trova quindi una domus ospitale per le proprie creazioni musicali.
Fragments, l’ultimo EP dell’artista, rappresenta un bell’esempio di un’area musicale che si situa tra le suggestioni modern classical e la ricerca elettro-acustica sul suono.
Per chi volesse approfondire la conoscenza di questa artista suggerisco la lettura dell’intervista rilasciata dalla medesima sul numero di Rockerilla dello scorso settembre.
Ascoltando la sua musica, e per citarla, vale la pena di “calarsi in una dimensione senza luogo e senza tempo”.
Tony Borlotti e i suoi Flauers
Killing Shake
2025 (Area Pirata Records)

Chiudiamo questa spigolatura con una disco “sbarazzino”.
Il veterano della scena Toni Borlotti (e i suoi Flauers) torna con un EP di 6 pezzi, della durata di poco più di 15 minuti, dedicato a un fumetto-fotoromanzo noir pubblicato nella seconda metà degli anni Sessanta.
La musica, tuttavia, di truculento, a differenza dell’anti-eroe Killing, ha ben poco. Una miscela di garage, beat italico, musica freak, il tutto condita da testi da un lato corrosivi, dall’altro naif, ovvero un must del genere.
Su tutte "Pazzo", la cover italianizzata di "Psycho", un classico dei The Sonics.
Un quarto d’ora di ascolto ben speso.
Avvicinandosi il mio compleanno dedico autoironicamente questo video, dove sono presenti tutti i motivi ricorrenti del gruppo, alla mia classe demografica (e vi assicuro che molti negheranno ma non potranno fare finta di non riconoscersi).

