La Belle Époque è il nuovo lavoro del progetto LefrasiincompiutediElena, a metà tra cantautorato e Indie Rock, con un livello di scrittura eccellente ed un lavoro di produzione che tende a non sovraccaricare e a valorizzare un arrangiamento che mira all’essenziale.
Un brano fortemente motivazionale, che venne adottato dalla comunità afroamericana come inno libertario e che, invece, era nato come atto di ribellione di McFadden e Whitehead nei confronti della loro casa discografica.
Nonostante nello sviluppo Driver non ci porti nulla di davvero nuovo, Nicolas Winding Refn firma un capolavoro di estetica urbana come solo pochi riescono a fare e ci regala un personaggio indimenticabile, che custodisce il cuore di un bambino ma che cova sotto la cenere una furia indomita pronta ad esplodere.
Un romanzo vibrante ed emozionante, una corale americana che affronta, attraverso una prospettiva diversa, l'omicidio di George Floyd e lo scottante tema del razzismo.
Pochi gruppi, o forse nessun gruppo, in Italia, è come i C+C=Maxigross. Innamorati della psichedelia e dei Grateful Dead, i veneti portano avanti da 15 anni un discorso collettivo che ha molto più a che fare col vivere l’arte nella sua dimensione totalizzante, piuttosto che col mero scrivere e registrare canzoni. Di recente sono passati da Milano per una delle prime date del tour del nuovo "Cosmic Res", ecco gli esiti nella nostra interessante chiacchierata.
Ecco i Rhythm Kings, il gruppo creato da Wyman dopo l’uscita dai Rolling Stones, “mettere in mostra la propria merce”, come dice il titolo del disco d’esordio. E lo fanno con una base solida di R&B sconfinante nel jazz e uno stuolo di special guest da favola, in primis per l’adeguatezza alla canzone associata. Un’opera riuscitissima, che brilla di luce propria anche dopo più di venticinque anni dalla pubblicazione.
Alla seconda prova in studio, la texana Jaimee Harris centra un disco di ballate perfetto, dal mood ombroso e dalle melodie cristalline.
Un songwriting splendido e sofferente, un lavoro di stampo cantautorale che ama allo stesso tempo sfuggire alla forma canzone, perfetto per tutti coloro che stanno cercando una via alla musica italiana che recuperi anche solo parzialmente quella tipologia di “Indie” che in tanti ancora pensano sia l’unica possibile.
Con “Yen Ko” i Rumba de Bodas hanno deciso di deviare un po’ dalla via maestra mischiando le carte in tavola. Invece di continuare sulla strada del Funk Soul, che avrebbe portato con sé un alto rischio di ripetitività, hanno deciso di inseguire quella dell’Afrobeat, tornando così – in un certo senso – alle radici.
Licorice pizza è un film classico ma anche no, coeso ma anche no, diverso ma anche no, nostalgico forse, ma forse anche no, indubbiamente tenero e caldo come un dolce ricordo; vero o fallace che sia, ha poca importanza.
Nessuno di noi è separato dalla natura, stare all’aperto e sentirsi una sua parte sono cose che nutrono l’anima. Shana Cleveland ha concentrato le sue riflessioni a riguardo in "Manzanita", un album carico di significati, influenzato dal luogo sperduto in cui ora vive e dalla gravidanza, periodo di forti emozioni e tensione. Quattordici tracce di intrigante indie folk che creano un percorso in equilibrio tra realtà, fantasia e mistero.
Giunta al secondo album in studio, la band di Elijah Hewson non riesce a fare quel salto di qualità che ci aspettavamo, riproponendo un prevedibile indie rock fortemente influenzato da sonorità anni '80.
Gli anni d'oro della disco music sono attraversati dalle hit clamorose dei Kc And The Sunshine Band, che con That's The Way (I Like It) conquistano la prima piazza di Billboard, per due volte nello stesso mese.
Pur non entusiasmando "Love after love" rimane nel complesso un buon film che invoglia comunque a recuperare altro della regista, magari proprio qualcosa proveniente dall'epoca della New Wave di Hong Kong, questo lo consigliamo soprattutto a chi apprezza sopra ogni cosa l'eleganza formale.
Nel complesso, a parere di chi scrive, La nube purpurea è il romanzo più noioso pubblicato nella collana Urania - 70 anni di futuro, almeno fino a questa undicesima uscita.
Serata perfettamente riuscita quella con gli Horse Lords: un pubblico totalmente preso e una prova da parte dei quattro a dir poco strepitosa, con composizioni potenti e stranianti dove rivivono il Math Rock, le tessiture Post Rock e un certo amore per l’astrazione tipico dei grandi nomi del Jazz contemporaneo.
Tumultuoso organista e infaticabile showman, Jimmy Smith incorpora nell’ossatura jazz blues delle sue interpretazioni elementi di funk, soul e R&B, strizzando l’occhio al rock e al pop. Una contaminazione di generi dominata dai suoi virtuosismi alla tastiera, e l’imperdibile Got My Mojo Workin’ ne è fulgido esempio. Riviviamo le canzoni e l’atmosfera che si respirava in quegli anni con l’analisi di questo disco, pietra miliare di un’epoca diversa per concezione, attitudine e vocazione.
In “Fauna” gli Haken mischiano progressive ed elettronica, djent e new wave, pop e metal, il tutto nella maniera più naturale possibile. Grazie a un songwriting di primissimo livello e a una performance strumentale di assoluta eccellenza, questo è forse l’album migliore della loro carriera.
Con “This Is Why” i Paramore mettono in atto una nuova rinascita artistica. Questa volta guardano al post punk di fine anni Settanta e al dance punk di metà Duemila. Obiettivo centrato anche questa volta.
Quello dei Blackberry Smoke è stato un concerto impeccabile, al limite della perfezione, pienamente in linea con lo standard qualitativo da sempre offerto dai nostri.
Non ha ricevuto delle grandi critiche o dei grossi riscontri questo "Moonlight mile", la regia di Silberling è abbastanza anonima e il sospetto che in qualche momento si cerchi la lacrima dello spettatore c'è, eppure conoscendo la storia che da origine a questo film, il giudizio complessivo assume un altro valore.
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LEGGIPochi gruppi, o forse nessun gruppo, in Italia, è come i C+C=Maxigross. Innamorati della psichedelia e dei Grateful Dead, i veneti portano avanti da 15 anni un discorso collettivo che ha molto più a che fare col vivere l’arte nella sua dimensione totalizzante, piuttosto che col mero scrivere e registrare canzoni. Di recente sono passati da Milano per una delle prime date del tour del nuovo "Cosmic Res", ecco gli esiti nella nostra interessante chiacchierata.
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